Whole
Sounds Behind The CornerE-AKTION “Whole”
(Anno 2013 – Autoprodotto) Italia Un’opera spiazzante, destrutturante come il concept: le dieci tracce di “Whole” esaminano la sindrome della destrutturazione dell’identità, martirio patologico, rifiuto dell’identità di chi chiuso, perso, nei labirinti della mente non vede più il proprio corpo come uniformità compatta ma, tramite la ripartizione degli arti, la disgregazione del busto, il cervello esiste come entità a se stante, il resto sono ‘hardware’ surrogabili. Così è in parte, il resto è psicologia o chirurgia, galenica, scegliete voi. La mente è dissociata come il power-noise concepito dai synth di Mor.xiten e S. Shaytan, coeso al contrario delle anatomiche tracce, anatomiche nei titoli, suture folli per musicalità d’avanguardia nosocomica. La scuola è quella dell’industrial elettronico, della ricerca sonica potente, d’impatto anche visivo, un muro del pianto cromosomico che riporta immagini di follie europee chiuse tra affumicati muri di concentramento, sperimentazioni e sviluppi di sequenze cicliche esangui come la memoria collettiva di un’Europa/ghetto nella quale cercare il martirio nel nome del nulla. Rimane il cervello, la materia grigia formula nuovi stadi dell’essere, ma la pietà è lontanissima dallo status razionale, pura nel bene e nel male, una ricerca annichilita che nell’Italia power di Maurizio Bianchi, Wuornos Aileen, Condanna o L.C.B. oggi, crea nuove premesse per sviluppi astratti della musica mentale legata al suono, all’astrazione dell’Arte, connessa alle forti tinte d’espressione dell’artwork dipinto da Marco Fusco. “Right Hand” o “Left Hand”, “Right Arm” o “Left Arm” assieme ad altri titoli da laboratorio delle cere anatomiche, sono tutto ciò che troverete dall’opener “BIID – Body Integrity Identity” Disorder”, all’outro “Whole”, chiusura d’incubo, ciclicità compatta attorno a glitch abrasivi, un viaggio tra sinapsi interrotte nella ragione, soundtrack di un movie che racconta il martirio cerebrale, il calvario inconsapevole di una sezionatura del suono posticipato al deflusso di pensieri fobici. Sequenze geometriche, ritmi costantemente mantenuti alti nel battito, intromissioni di synth arricchiti nell’hype industriale, “Whole” è costante nel mantenere elevato il tasso di adrenalina con tutto il retaggio delle esperienze precedenti del combo; la forma del loop orchestrato è la colonna sonora di un movie malato nell’essenza, in teoria adottabile dal vecchio Cronenberg, quando ragione e follia si fondevano nella sostanza di una realtà in disfacimento, nella caduta di Dei inesistenti per generare nuovi misticismi autolesionati. Nicola Tenani |
AudioFolliaE AKTION “Whole” (autopr.)
Oggi vi parlerò di un disco estremo,uscito già da qualche tempo. Sto parlando di “Whole” ad opera degli E Aktion,duo industrial tra i più interessanti della scena elettronica alternativa. “Whole” è un concept album dal contenuto “forte”:difatti il tema del disco è legato al “Body integrity identity disorder”,un disturbo legato all’integrità del fisico,con conseguenti amputazioni di contorno (una delle forme più estreme di autolesionismo,insomma). E la ferocia delle tematiche viene tradotta in musica oscura,quasi un buio mantra dell’abisso umano (di alcune tracce del disco c’era stata un’anticipazione “video” su youtube,in cui vengono mostrate clip di umanità “mutilata” alle prese con la quotidianietà….vi assicuro che il mix musica+immagini è davvero letale). “B.I.I.D” è-manco a dirlo- il titolo della traccia iniziale,una sorta di manifesto programmatico del disco,che spiega molto di quello che succederà poi;è un loop ipnotico e malvagio,che scava in profondità con il suo incedere malato. “Left Leg” continua su questo percorso,estremizzando ancora di più la proposta sonora su sentieri cupi e sulfurei;la sperimentazione noise rimane sempre di contorno,e diventa ipnosi cangiante e trama onirica nella successiva “Right Leg”,spingendo l’inquietudine sempre più avanti. Man mano però che l’album prosegue,si intravedono anche sfumature diverse:”left arm” rivela una struttura dark ambient,in cui si innestano venature tipicamente industriali;”Right arm” punta dritta alla sperimentazione,con tutto un campionario di samples vocali filtrati e distorti,volutamente disturbanti e adornati da vampate di elettronica acida e cadenzata. “Left hand” continua il meticoloso lavoro di “destrutturazione” electro-ambient (ma sarebbe più corretto dire “amputazione”,per ricollegarci al concept),con dei battiti distorti che fungono da ritmo. “Right hand” è apparentemente un segmento più quieto,ma non meno plumbeo:c’è però un barlume di melodia in più (affidata ai synth); con “Left foot” e “Right foot” ,invece,torniamo su atmosfere tipicamente e dichiaratamente industriali,non esenti da increspature noise (soprattutto nella seconda)….e così anche nella title-track,che chiude l’album ed è anche il brano più accessibile del disco (anche se questo non significa di certo abbandonare le atmosfere oscure,anzi). Sono pochi i dischi in grado di incutere timore:e “Whole” fa parte assolutamente di questa schiera,in quanto è uno dei lavori più estremi che mi sia capitato di ascoltare fin’ora:anzi,posso dire che raramente ho ascoltato un disco in grado di inquietare e di ferire l’anima in questo modo,e di farlo allo stesso tempo con classe (o)scura. Dimenticate tutto ciò che ritenete disturbante,provocatorio,violento in musica,perchè qui si va oltre:la vera ferocia sonora è saldamente nelle mani degli E Aktion,proprio perchè si tratta di violenza psicologica in musica,ma “ragionata” (e,metaforicamente,posso dire che non è solo il corpo umano ad essere “sezionato” nelle tracce del disco,ma piuttosto la mente)…ed è anche per questo che “Whole” è un album decisamente riuscito nel suo genere. Da più parti gli E Aktion vengono considerati come i veri eredi dei Coil:in una certa misura è vero,ma il duo fa di più,assestando dei veri colpi ferali all’ascoltatore e riuscendo a creare uno stile unico,originale,che ha davvero pochi eguali sia nell’industrial che in altri ambiti di musica estrema (il disco,a mio avviso,è ancora più cattivo di qualsiasi band black metal o grindcore abbiate mai sentito,proprio perchè la sua follia calcolata è sottopelle e probabilmente catartica,in qualche modo). Un disco decisamente riuscito che piacerà a tutti gli amanti della sperimentazione senza freni,ma anche a tutti i fan dell’elettronica oscura;unico avvertimento:una volta varcata la porta di questi inferi sonori,non si potrà più tornare indietro…..siete avvisati. |
Raw & WildE-Aktion - Whole - (Autoprodotto - 2013)
Questo degli E-Aktion è uno di quei casi in cui le immagini vanno a braccetto con la musica. Un po’ come succede per i FunguZZZ, ma quella è un’altra storia. Sebbene la musica del duo operante sull’asse Roma-Bologna sia stata chiaramente concepita come colonna sonora di installazioni video come quelle di cui si può avere esempio sul canale YouTube della band, le dieci tracce che compongono il loro “Whole” sono claustrofobiche e disturbanti anche senza il supporto delle immagini, secondo un processo a ritroso che mi ha ricordato quegli intenti di rappresentazione dell’orrore sulla carta stampata prima ancora che il cinema godesse di diffusione massiva. In sostanza, allo stesso modo in cui, anni e anni dopo la pubblicazione dei racconti del Maestro di Providence, è ora possibile associare ad essi le immagini del sistema Mythoscope, l’orrore narrato dagli E-Aktion va immaginato, pregustato, forse anche rigettato, ma resta comunque lì, imprescindibile e non del tutto conoscibile. Forse sono un po’ in fissa con il buon HPL nell’ultimo periodo (corsi e ricorsi storici…) e forse è questo il motivo per cui percepisco il forte magnetismo degli E-Aktion: quello che colpisce in loro è la capacità di rappresentare i più reconditi incubi della società con un sound ostinato e assolutamente senza compromessi. Argomento centrale di “Whole” è il BIID (il cosiddetto Body Integrity Identity Disorder, disturbo dell’identità dell’integrità corporea… pensate, non immaginavo neanche l’esistenza di una simile patologia), un concetto che porta all’estremo qualsiasi forma di autolesionismo. Un intento concettuale estremo per antonomasia, e del resto Mor.Xiten e S Shaytan, le due menti dietro il progetto E-Aktion, non sono nuovi alla ricerca continua delle forme più ostiche di avanguardismo; simili premesse lasciano senz’altro presagire uno svolgimento musicale altrettanto estremo, come è chiaro sin dall’opener “BIID”, che sulle prime può far pensare ad un esperimento orchestrale sulla scia di “Black Aria”. Il framework di traccia immediatamente azzerato stride invece con qualsiasi rassicurante lido “musicale”, proprio come le classiche unghie sull’ardesia, e l’inquietante “Right leg” segue la stessa scia. D’altronde, le atmosfere dark ambient portate avanti dal progetto sono incastonate in un tappeto di noise/industrial quasi immobile nelle sue scelte ritmiche; un intento coraggioso, che ha i suoi punti di maggiore spicco in “Left arm”, che non sfigurerebbe in un disco del roster LADLO, nelle forme ossessive di post-industrial di “Right arm”, e soprattutto in “Left hand”, in cui la melodia che emerge dai miasmi sulfurei della base poteva forse essere maggiormente sviluppata ed esaltata. Il pattern ritmico di “Left foot” ricorda gli Stigmata Flesh Infernal (storico progetto di Mor.Xiten), mentre la dinamicità della title-track “Whole” sembra voler chiudere il cerchio in maniera incisiva. 68 minuti per stomaci forti, per supporters della follia più iconoclasta. Il suono dell’incubo ha ora una declinazione in più. Voto: 7/10 Francesco Faniello |
Aristocrazia WebZineNon ci vengono forniti dati biografici in merito al progetto E Aktion, sappiamo semplicemente che questo album è stato realizzato fra il 2012 e.v. e il 2013 e.v., che il luogo d'origine pare essere Roma e che gli autori si firmano S Shaytan e Mor.Xiten.
Detto questo, vi descrivo immediatamente il concetto del cd ovvero una analisi di ciò che parrebbe trovare felicità nell'amputazione di varie parti del organismo: proprio o non proprio, non ci è dato saperlo, ma chi è appassionato di film potrebbe trovare maggiori indicazioni data l'ispirazione a "BIID - Body Integrity Identity Disorder", che è anche il titolo del primo brano. Da qui una disamina paziente e personale di ogni singolo arto da cui scaturisce appunto il filone. Se il primo brano ha il sapore più armonico e maggiori riferimenti ai sintetizzatori (quindi ipotizzo al complesso integro del corpo prima dei vari processi amputativi), con il prosieguo dei capitoli veniamo dirottati nel campo più strettamente Harsh e Noise, a seconda degli episodi. Passiamo anche attraverso una prima parte che per incedere o ripetitività ritmiche mi fa pensare a certe situazioni "rituali", in cui l'ascoltatore si trova avvolto da ipnotici droni meccanici, morbosi e alienati che gli autori vorrebbero ipoteticamente trasmetterci o quantomeno portarci a visionare. A partire dal quinto pezzo gli accenti mantrici si dissolvono lievemente in favore di sezioni maggiormente votate al Power Noise, anche in questo senso ponendo il probabile accento quindi sul lato più deviato e disturbato della situazione. Qui i campionamenti utilizzati esprimono il rapporto malato che si instaura fra il soggetto protagonista e il dolore; dolore inteso come esperienza psico-fisica patologica e degenerativa. A tratti questi dieci paragrafi sonori mi hanno riportato alla mente i Satanismo Calibro 9 o certi Megaptera, mentre per struttura e concetto mi viene immediatamente da associare le varie parti del corpo umano al percorso "rovescio" delle Qliphoth. L'alto volume favorisce l'associazione fra queste e il P.N. diviene un fucile puntato alle sinapsi (anche se per certi versi consiglierei un maggior studio dei suoni, soprattutto addensandone la natura, rendendoli così ancora più funzionali), fino a raggiungere lo stato di alterazione desiderato. L'ultimo atto ha un incipit maggiormente danzereccio, azione che per certi versi pare avere un appiglio narcotizzante, per quanto rimangano inalterate le caratteristiche sopra descritte, quindi sia l'integralità dell'azione sia lo stadio ultimo e il distacco completo, passando per l'inferno delle "carni", hanno quel tratto tipico della risoluzione finale. "BIID - Body Integrity Identity Disorder" è un album interessante per gli appassionati della degenerazione estrema e dell'Harsh Music, poiché coglie sfaccettature e sfumature intrinseche e sensibilità patologiche tradotte in sofferenza e mutilazioni. Citando il frontespizio della loro pagina FB: Project E AKTION. extreme noise, a purely rhythmic industrial with dark ambient suggestions. A page is open to all!!!!!!!!!!!!! |